“Una Gran Fondo piena di lacrime e delusioni” oppure “Ciclismo, sangue sulla Gran Fondo” questi sono alcuni titoli di giornali locali che probabilmente non avrebbero scritto una sola riga sulla Gran Fondo Matildica se una grave caduta non avesse coinvolto decine di ciclisti. Come avvoltoi, che dopo la fine del campionato più scommesso del mondo, non sapendo come riempire le proprie pagine, si sono buttati a scrivere dell’incidente senza avere le benché minime competenze.
Andiamo con ordine. Una decina di chilometri dopo la partenza della Gran Fondo Matildica avvenuta ieri mattina presso il centro sociale Biasola, il gruppo dei 1700 ciclisti, spinti da insano spirito agonistico, si azzuffano per prendere le prime posizioni neanche fossero vicini al trionfo del Giro d’Italia. In un tratto in leggera discesa una ragazza cozza contro una vettura ferma sul ciglio sinistro della strada, rimbalza in mezzo al gruppo ed avviene il finimondo. Decine di ciclisti che in quel tratto viaggiavano oltre i 60 chilometri orari, come fosse la cosa più semplice del mondo guidare biciclette ultra rigide a quella velocità, finiscono violentemente a terra. Ora si prega che ad un ragazzo modenese venga calata la grazia di poter rimanere ancora fra di noi, a pedalare con maggior moderazione.
A questo punto si scatena la caccia agli organizzatori della Gran Fondo, passando dagli insulti fino alle accuse di una vettura che non avrebbe dovuto essere in quel luogo. Bene, è giunto il momento di fare chiarezza!
Vediamo cosa dice il regolamento tecnico della Federazione Ciclistica Italiana per le manifestazioni con chiusura temporanea del traffico:
Articolo 80
I concorrenti/partecipanti alle gare/manifestazioni sono tenuti al più assoluto rispetto della maggiore prudenza per la propria incolumità e per quella degli altri concorrenti/partecipanti, del seguito della corsa e degli spettatori.
Oltre alle norme del Codice della Strada dovranno osservare le regole sportive di cui debbono essere informati. Essi sono tenuti a conoscere le caratteristiche del percorso.
Regole comportamentali ribadite anche nelle norme attuative
3.7.02 – Percorsi
Gli organizzatori dovranno fornire ampia garanzia di sicurezza, con particolare riferimento al traffico veicolare, che dovrà essere disciplinato come disposto dall’ordinanza di autorizzazione allo svolgimento della manifestazione.
Resta obbligo dei partecipanti del rispetto del codice della strada.
A questo proposito è d’uopo ricordare che il codice della strada obbliga chiunque a circolare sul lato destro della carreggiata!
Qual’è stata dunque la dinamica che ha causato l’incidente? Una ragazza di comprovata esperienza, in un impegnativo tratto di discesa, nell’estremo tentativo di riagganciare il primo gruppo, si porta sul lato sinistro della carreggiata, forse sbanda leggermente ed impatta contro una vettura ferma sul lato sinistro della strada. Vettura che, precedentemente fermata dalla direzione di organizzazione, aveva tutto il diritto di circolare prima e dopo il transito delle vetture apri e fine corsa e che non poteva volatilizzarsi solo per fare spazio all’irruenza dei sogni repressi di mancati campioni.
Tutti abbiamo il diritto di pedalare così come di circolare in auto o in moto, nel rispetto delle regole che valgono anche durante una finta competizione ciclistica, ma non per questo a causa di un incidente provocato da disattenzione abbiamo il diritto di mettere in croce il serio e onesto lavoro di un organizzatore che si adopera per il divertimento dei suoi stessi aguzzini.
Mi chiamo Enrico Morellini è da due anni che partecipo alla Open Road come singolo, quest’anno sono anche arrivato prima. Ho scelto di fare questo percorso, perchè non essendo competitivo mi diverto di più. Poi con la partenze alla francese si risolverebbero molti problemi. E’ inutile se si parte tutti in gruppo ci sarà sempre competizione e si troveranno sempre ciclisti che si credono esperti professionisti. Ora il mio pensiero va al ragazzo in coma che spero che si rimetta al più presto.
Ciao mi chiamo Roberto Ghilardini e anche io ero presente alla Granfondo ieri. In linea di massima sono d’accordo con quello che scrivi, io quando posso cerco di pedalare sempre il più avanti possibile per evitare rischi dovuti ad improvvise frenate o cadute di altri concorrenti. Quindi il tuo ragionamento è corretto, molto spesso ci sono concorrenti che si scordano che il giorno dopo si va a lavorare. Però posso anche dirti che io partecipo a circa 20 granfondo all’anno, forse di più, e ormai è un usanza bloccare completamente il traffico almeno per i primi 15 minuti di gara. Nonostante ritengo corretto che si debba seguire il codice della strada, ritengo allo stesso modo che una manifestazione di tale portata debba essere tutelata prevedendo il blocco del traffico come ULTERIORE garanzia per l’incolumità dei concorrenti. Questo perchè non trovo corretto che se anche io sono diligente e mi mantengo a destra possa essere urtato da un cretino che ha cozzato a sinistra contro un auto in senso contrario. Sono convinto che organizzare una gara di questo tipo sia difficile, ma ricordiamoci che sono GARE a tutti gli effetti. Dopo è comodo dire che sono manifestazioni, ma io ritengo che dove ci sono chip, controlli, classifiche, premi e podi siano gare a tutti gli effetti. Ok rispettare il regolmanto della strada, ma gli organizzatori dovrebbero garantire un ulteriore sicurezza bloccare per un lasso di tempo ragionevole il traffico.
Egregio Sig. Ghilardini
A quanto risulta dagli accertamenti e dai rilievi effettuati il traffico era bloccato nel tratto dove è avvenuto l’incidente. La chiusura temporanea del traffico fra le vetture inizio e fine corse impone il blocco immediato della circolazione non che le vetture svaniscano all’improvviso. Quell’auto non poteva scomparire, prima del passaggio della manifestazione aveva diritto di circolare liberamente e poi si è accostata al lato destro della strada appena le scorte tecniche l’hanno fermata. Che altro avrebbe dovuto fare?
Dopo di che gli organizzatori fanno esclusivamente rispettare l’ordinanza prefettizia che se viene rilasciata per 15 o 30 minuti non sufficienti a coprire l’intera manifestazione non può essere utilizzata come forma di ritorsione contro chi si impegna nell’organizzazione di una manifestazione ciclistica.
Come Lei sottolinea le Gran Fondo sono gare a tutti gli effetti dal punto di vista organizzativo con vetture di inizio e fine gara, scorte tecniche, cronometristi e giudici federali ma questo non toglie che il regolamento è molto chiaro. Purtroppo non tutti gli organizzatori hanno la possibilità di mettere in scena manifestazioni in regioni a statuto autonomo ove viene prevista l’inibizione completa al traffico.
Le auguro buone pedalate e ottime prestazioni per le suo prossime Gran Fondo.
Fausto Piccinini
Si…ci vuole più prudenza ma forse anche un pò di coerenza…e chissà anche un piccolo esame di coscienza da parte degli organizzatori non guasterebbe.
Forse, prima di prendersela per le critiche ricevute, questi bravissimi organizzatori dovrebbero mettersi una mano sul cuore e chiedersi se un minimo di colpa..dico un minimo di colpa non ci sia anche da parte loro.
Se non altro nel rispetto di chi,nonostante la prudenza ora è in un letto d’ospedale.
Chi scrive dubito abbia mai partecipato a tali manifestazioni,chi scrive col cinismo e l’arroganza di chi non sbaglia e ha il coraggio di tirare in ballo colui che VERAMENTE in questa storia ci ha rimesso: il ragazzo modenese.. “a pedalare con maggior moderazione”.
Perchè, mi chiedo, come si fa ad additare di imprudenza chi si è trovato in terra forse senza nemmeno accorgersene per colpa di qualcuno che gli è caduto addosso?Chi scrive era forse li e ha visto CHI è caduto,come è caduto ,perchè è caduto ed ora giace in un letto d’ospedale?
Chi scrive si nasconde dietro il buonsenso,la moderazione,gli inviti a pedalare con moderazione…
Chi scrive e poi organizza GARE.
Proprio sul sito della cooperatori c’è un link “prossimi appuntamenti & gare”.
Assurdo.
Forse definire “FINTA competizione ciclistica” quella che a tutti gli effetti è una competizione con tanto di giudici di gara,cronometraggio,premiazioni,..è solo un modo per sminuire quello che in realtà è il volano di ogni competizione,forse definire “FINTA competizione” la passione e l’impegno di migliaia di amatori è solo un modo per dare una ragione e un motivo a chi per ragioni di “sopraggiunti limiti di età” non può più confrontarsi e non si ricorda nemmeno cosa sia a spingere un atleta a buttare il cuore oltre l’ostacolo.
O forse dobbiamo considerare competizioni solo quelle organizzate in rettangoli recintati di erbetta sintetica o parquet?
E’facile nascondersi dietro i regolamenti,si il regolamento c’è ma è il buonsenso che manca.
Anche da parte di chi pedala certo,contromano è fatale.
Ma allora mi domando…perchè i ciclisti vengono fatti partire TUTTI INSIEME OCCUPANDO TUTTA LA SEDE STRADALE.Anche contromano.Perchè è così che avviene la partenza,tutti insieme occupando TUTTA LA SEDE STRADALE.
E se non sbaglio per 15 minuti a partire dal primo ciclista le strade sono considerate chiuse.
Eppure il fattaccio è avvenuto a pochi kilometri dalla partenza a ridosso dei primi concorrenti.
Si la circolazione era stata sospesa ma ..forse le strade andavano veramente chiuse?..dove li mettiamo 1700 ciclisti che partono tutti insieme?
Allora forse dovremmo pensare a delle partenze diverse?O forse si dovrebbero CHIUDERE queste benedette strade per una benedetta mezz’ora?Forse si dovrebbe anticipare la partenza in modo da non stravolgere i residenti?Ma dobbiamo pur dare un minimo di sicurezza a questi ciclisti altrimenti qual’è il senso di una manifestazione SPORTIVA?
Egregio Sig. Rossano
Lei pensa veramente che per esprimere una opinione su quanto accaduto domenica occorra aver preso parte ad una di queste manifestazioni? Mi pare che sia come dire che esprimere una opinione favorevole o contraria al nucleare occorra essere laureati in fisica.
Non è nella mia indole far trasparire quali sono le mie esperienze per essere titolato a fare considerazioni nell’ambito delle due ruote a pedali e ci tengo anche a sottolineare che non faccio parte della società organizzatrice e non mi nascondo dietro a nulla.
Gli organizzatori non sono tutti fortunati come coloro che metto in scena la Maratona delle Dolomiti nella quale le strade, per ordinanza prefettizia, vengono completamente inibite al traffico. Da noi, come in qualsiasi altra regione Italiana a statuto ordinario, la chiusura del traffico può essere solamente temporanea. Questo significa che le auto hanno l’obbligo di fermarsi dove si trovano al momento del passaggio dell’auto che espone il cartello di inizio gara. L’auto chiamata in causa dall’incidente di domenica ha pienamente rispettato l’ordinanza ed il codice della strada. Su questo non c’è spazio di discussione.
Dunque si vuole mettere in discussione il regolamento tecnico della Federazione Ciclistica Italiana? Si può fare, presso le sedi competenti ed impegnandosi a partecipare alle riunioni in cui si discute il futuro del ciclismo amatoriale. Purtroppo molti di quelli che pedalano sembrano allergici a partecipare alle suddette riunioni per poi lamentarsi del regolamento non soddisfacente. Atteggiamento che ricorda molto l’approccio politico del nostro Bel Paese!.
Il regolamento attuale, che tutti i partecipanti alle GranFondo dovrebbero conoscere, è quello descritto che piaccia o no, senza nascondersi dietro a nulla. Corre l’obbligo per tutti di rispettarlo. L’autista della vettura lo ha fatto. Chi si è imprudentemente buttato sulla sinistra per superare qualche altro concorrente, no!
Vuole sapere quando ho partecipato alla mia ultima Gran Fondo? Le rispondo senza timore, quella precedente alla istituzione dei cronometraggi e dell’ordine di arrivo. Sono sempre stato contrario a questo tipo di manifestazioni che definisco FINTE competizioni semplicemente perché non esiste nessun tipo di controllo serio ne sui veicoli che seguono i partecipanti ne sul rilascio del microchip. Ricordo perfettamente il sorriso beffardo di un mio concittadino ritirare il premio per la sua vittoria cosciente che durante la manifestazione l’ho personalmente visto tentare goffamente di nascondersi in un bar vicino alla zona di arrivo. Non è dato sapere su quale bicicletta fosse il suo microchip ma il risultato dei controlli parlava chiaro e fu considerato vincitore della sua categoria! Lei pensa che tutto ciò possa essere considerato vero? Sono assolutamente certo che potrà anche essere considerato un caso sporadico, isolato, che la maggioranza dei partecipanti pedala con onestà e non scenderebbe mai a volgarità simili, che la partecipazione è solo a titolo di orgoglio personale per misurasi con se stessi. E allora perché non dare ragione agli amici marchigiani che hanno trasformato la loro Gran Fondo in un miglioramento della prestazione personale; vince non chi arriva primo sul traguardo ma chi migliora maggiormente la propria prestazione rispetto all’anno precedente. Questo eviterebbe le imprudenze di voler superare atleti schierati in griglia qualche posizione più avanti e dunque un forte abbattimento del rischio.
Vede Sig. Rossano, di soluzioni se ne potrebbero trovare tante e anche intelligenti, certo il voler emulare il professionismo senza averne le caratteristiche o godere ad essere sverniciati da ex professionisti che non si rassegnano ad appendere la bici al chiodo è certamente poco credibile.
Vorrei poter presto rivedere il ragazzo modenese pedalare fra di noi perché a tutto si è preparati tranne che alle tragedie sopratutto pensando che potevano essere evitate.
La saluto nella speranza di poterla incontrare lungo le strade per scambiare alcune pedalate insieme, come compagni di viaggio non come avversari.
Fausto Piccinini
ditela come volete, ma chi partecipa a un certo numero di queste manifestazioni, è in grado di vedere ( e le vede eccome!!! ) le diffeenze. Fermare il traffico contrario in discesa appena dietro ad una curva cieca, per di più a inizio gara con il gruppo compatto (oltre 1000 atleti), equivale a non fermarlo (ed è accaduto in almeno due o tre situazioni domenica). Credo che queste siano basi che sarebbero valide e ragionevoli anche se passasse una fiaccolata o una biciclettata al santuario, è così difficile immaginarlo per una gara ciclistica?? Le situazioni vanno anticipate. Questo fa la differenza tra una buona e una cattiva organizzazione. E poi forse è meglio finirla con la storia gara- non gara: è una gara a tutti gli effetti (squadre, sponsors tecnici, stands ecc). Sennò si organizzano le rando….. per le quali non a caso l’iscrizione costa (pasta party compreso) attorno alle 10€….. saluti
Concordo sulla necessità (e opportunità) del rispetto del codice e del buon senso, un po’ meno sulla qualità dell’organizzazione di domenica scorsa.
Ma per favore non parliamo di finte competizioni solo perchè qualcuno (pochi o tanti non cambia e non lo sapremo mai) non rispetta le regole.
Altrimenti tra doping, calcio scommesse e partite truccate Campionati di Calcio, Giro d’Italia, atletica e ippica diventano tutte Rai Fiction.